Garantita l’accoglienza a nuclei con minori e malati oncologici
Non solo armi. La costruzione della pace tra Ucraina e Russa passa anche attraverso l’accoglienza e la formazione dei giovani. Affinché partendo dall’integrazione e dal riconoscimento delle proprie identità e peculiarità si possano creare le condizioni della convivenza pacifica all’interno dei propri confini. Partendo dal presupposto che nessuno stato può aggredirne un altro arbitrariamente. E partendo proprio da questi presupposti il Rotary Club Pisa sin dall’alba del 24 febbraio 2022 giorno dell’invasione dell’Ucraina da parte dei militari russi, ha avviato un percorso di accoglienza e di formazione per i giovani e le loro famiglie in fuga da quel Paese.
Ora ad un anno distanza nei giorni scorsi il presidente del Rotary Pisa, professor Giuseppe Petralia, insieme a don Emanuele Morelli, direttore della Caritas diocesana pisana, hanno stilato un primo bilancio delle attività svolte. In particolare don Morelli ha illustrato l’azione della Caritas a favore dei profughi ucraini rifugiatisi a Pisa dopo l’invasione russa e le iniziative progettuali del Club. Già un anno fa, nella primavera del 2022, il presidente dell’annata 2021-2022, Giuseppe Bentivoglio, e quello allora incoming, Giuseppe Petralia, con i loro consigli direttivi, avevano congiuntamente deliberato di destinare dai bilanci del Club ventimila euro al sostegno di famiglie in condizioni di peculiare fragilità e all’integrazione di ragazze e ragazzi arrivati in città dall’Ucraina.
D’intesa con il Club, la Caritas ha nei mesi successivi sostenuto e facilitato il soggiorno a Pisa di cinque famiglie con malati oncologici, fra i quali tre minorenni, offrendo agli adulti anche corsi di lingua italiana, e ha inoltre assicurato a ventisei ragazze e ragazzi ucraini la partecipazione ad attività ricreative e di formazione, da giugno a settembre, presso i Campi estivi organizzati dal CUS Pisa, e dalle cooperative L’Alba e Cassiopea.