Da 90 anni, con i suoi progetti, al servizio dello sviluppo del territorio
Il presidente Procchi: “Una storia che si tramanda tra tradizione e innovazione”
Novant’anni. Un compleanno speciale quello del Rotary Club Pisa che nacque il 22 aprile del 1934. Un anniversario ricordato con una serata speciale a cui ha preso parte il professor Giuseppe Viale Past District Governor, Past Rotary International Director e Componente Commissione Nomina Presidente Internazionale A.R. 2024/2025 che ha tenuto una lectio magistralis sul tema “Ambiente e società agli albori del Rotary”. Una società sicuramente diversa da quella attuale e che pure viveva una profonda crisi e si trovava alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale. Eppure da quel nucleo di amici che sull’esempio di Paul Harris, il fondatore del Rotary International, ancor oggi il Rotary Club Pisa continua ad essere un club service attivo nel sostenere progetti di crescita per tutta la comunità locale e non solo. Per ricordare quelli più significativi il grande dibattito aperto negli anni Novanta sul ruolo e l’importanza dell’Area Vasta per lo sviluppo della Costa toscana con gli allora presidenti Alberto Muratorio e Stefano Borsacchi e più recentemente l’impulso allo sviluppo della città del futuro dato dal progetto “Mix Pisa” sotto le presidenze di Tommaso Strambi e Sandro Sgalippa. A guidarlo in questa speciale annata il professor Federico Procchi, Ordinario di Diritto Romano e Fondamenti del diritto europeo nell’Università di Pisa.
Professore, cosa significa per voi questo compleanno?
“Il Novantennale di un sodalizio come il nostro incarna la sintesi di tradizione ed innovazione. La tradizione che ci rende orgogliosi di un lungo percorso, coronato di dal raggiungimento di numerosi risultati di assoluto rilievo unita al desiderio di assicurare continuità al “servire al di sopra di ogni interesse personale” mettendo a profitto i nuovi strumenti e le nuove tecnologie di cui il progresso ci fa dono”.
Tante anche le figure di spicco che hanno fatto parte del Club e che sono state chiamate a ricoprire ruoli primari sia nel Distretto che nel board internazionale…
“Tra i tanti Soci che si sono contraddistinti nel servizio rotariano in ambito distrettuale ed internazionale, vorrei ricordarne in particolare tre: il professor Tristano Bolelli, insigne glottologo, che fu Governatore nelle annate rotariane 1960/61 e 1961/62, Board Director nel 1965/66 e Vice Presidente Internazionale 1966/67 e fondatore del Premio Internazionale che dal 1968 è intitolato a “Galileo Galilei”. Il professor Umberto Laffi, autorità mondiale nel campo della storia antica, Governatore nel 1984/85 e Board Director dal 1989 al 1991. Altra figura di assoluto rilievo è quella del dottor Umberto Ardito, Governatore nel 1998/99”.
Quali i principali progetti portati a termine in questi ultimi anni?
“La lista è veramente lunga ed è particolarmente difficile scegliere un progetto di “service” a discapito di un altro. Preferisco, quindi, segnalare le tre principali aree di intervento che vedono continuativamente impegnato il nostro Club con molteplici progetti. Il Club, con le sue Socie ed i Suoi soci è, infatti, costantemente al servizio della comunità nel campo sociale, in quello culturale ed in quello umanitario”.
Cosa significa in una società come quella attuale far parte del Rotary Club?
“In una società sempre più marcatamente individualistica, la “ruota dentata” richiama innanzitutto ai valori della condivisione, della partecipazione e della sinergia dell’azione rotariana, nella consapevolezza che solo l’interazione di competenze eterogenee e trasversali può garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ogni anno ci prefiggiamo”.
Quali gli obiettivi futuri?
“Innanzitutto sostenere i programmi dei futuri presidenti, Vito Cela e Paolo Ghezzi, che sapranno guidare al meglio il Club nel cammino che ci porterà al prossimo compleanno importante, quello del Centenario”.