Il progetto ha riguardato l’acquisto di un apparecchio chiamato dermotomo, essenziale per la chirurgia plastica ricostruttiva soprattutto negli esiti di ustioni, da donare ad un ospedale africano e ha visto come promotore il nostro socio Daniele Gandini, sotto la presidenza dapprima di Stefano Bruni e successivamente di Alberto Janni.
Gli esiti da ustione, il cui trattamento richiede sempre l’uso degli innesti di cute, è infatti patologia frequentissima in Africa, e i pazienti sono spesso bambini, anche molto piccoli. Le ustioni sono infatti perlopiù “domestiche” (all’interno delle capanne di paglia o case in legno) e i più piccoli sono perciò sempre i più vulnerabili.
Quando il presidente Alberto Janni chiese quale poteva essere uno strumento essenziale e necessario da poter donare a un paese del terzo mondo, Daniele Gandini non ebbe la minima esitazione a rispondere che un dermotomo elettrico portatile, in grado di prelevare innesti di cute con precisione e rapidità, era una ottima scelta, e che l’Uganda, tra i paesi poveri da lui visitati in missioni chirurgiche umanitarie, era tra quelli che ne avevano il più urgente bisogno. Questa proposta venne perciò portata in consiglio e successivamente approvata consentendo l’acquisto di un dermotomo elettrico con accessori per trasporto e utilizzo, compresa una adeguata scorta di lame sterili. Questo tipo di progetti, nell’ambito del programma rotariano Visione Futura deve rispettare regole ben precise e per essere approvati, essendo finanziati non solo dal club proponente ma anche dalla Fondazione Rotary, devono rispondere a precisi requisiti quali sostenibilità, risultati duraturi, assicurazione di istruzione e manutenzione, nonchè monitoraggio dei risultati. Questi fondamentali punti sono stati perciò pianificati, individuando nel Dott. Edris Kalanzi Wamala il referente per questo strumento acquistato dal nostro club. E’ stato lui infatti ad usarlo insieme ai suoi colleghi, sia presso il Mulago Hospital di Kampala, sia nei vari piccoli ospedali periferici del paese dove si reca ad operare gratuitamente. La spedizione in Uganda dell’apparecchio (e di alcuni strumenti chirurgici donati dal dott Andrea Santini della ditta genovese venditrice dell’apparecchio) e le relative pratiche doganali sono state fatte grazie all’aiuto del nostro socio Paolo Cinelli, che lavora presso il Cargo Village aereoportuale. Un grazie dunque al nostro presidente e a tutto il consiglio che hanno reso possibile questa importante iniziativa umanitaria che consentirà a moltissimi bambini e adulti ugandesi di riacquistare funzioni motorie perse a seguito di ustioni o altri eventi traumatici.